Che cosa è l'ansia sociale?
L'ansia sociale è un disturbo d’ansia caratterizzato da una intensa paura di essere giudicati negativamente in situazioni sociali e di apparire incapaci, ridicoli e in imbarazzo in situazioni pubbliche.
Chi soffre di ansia sociale ha una marcata sensibilità al giudizio altrui, unita a sintomi ansiosi in situazioni sociali, difficoltà a gestire le proprie reazioni emotive in pubblico e paura di apparire ridicolo e oggetto di scherno altrui.
Sintomi dell’ansia sociale
Chi soffre di ansia sociale ha svariate paure, quali il parlare a persone sconosciute (dal vivo o al telefono), bere o mangiare in pubblico, fare un discorso in pubblico, essere osservati mentre si esegue un compito.
Anche l’ansia anticipatoria che precede le situazioni temute è intensa. Di conseguenza, già prima di affrontare una situazione sociale (per esempio andare ad una festa), le persone cominciano a preoccuparsi per tale evento immaginando di fare una brutta figura e di essere impacciati.
Alla base di queste paure c’è il bisogno di evitare a tutti i costi di fare una brutta figura.
Prendiamo un esempio… Mario, studente all’ultimo anno delle superiori.
Mario, pensando all’interrogazione di storia che avrà domani, si dice: “Da sempre nelle interrogazioni non so cosa mi succede ma mi sento paralizzato… Non so parlare in pubblico. Eppure studio così tanto! Domani non riuscirò a parlare, inizierò a balbettare, sudare e tremare…”
L’idea che la propria prestazione venga giudicata negativamente genera in chi soffre di ansia sociale il timore di essere rifiutati, umiliati e di provare vergogna. Tornando a Mario, penserà “Si accorgeranno tutti di quello che mi accade, i miei compagni rideranno di me e deluderò il professore”.
Queste preoccupazioni attivano le reazioni fisiologiche dell’ansia (sudorazione, tremore, rossore). Queste vengono interpretate come la conferma da parte di chi soffre di ansia sociale di essere una persona fragile, incapace di gestire l’ansia e che tutti si accorgeranno di questo, fino a considerarlo una persona inadeguata al contesto e immatura.
Il giorno dell’interrogazione di storia, durante la prova, Mario in preda all’ansia suda, le mani gli tremano, sente il volto paonazzo e non riesce a parlare. In questo momento pensa “Che figura tremenda, adesso tutti penseranno che sono ridicolo e uno stupido”.
La fobia sociale è mantenuta anche da alcuni comportamenti protettivi che la persona mette in atto per nascondere il fatto di provare ansia davanti agli altri. In realtà, questi comportamenti alimentano l’ansia, ne aggravano i sintomi e influenzano negativamente la prestazione. Inoltre, i comportamenti protettivi fanno apparire la persona effettivamente inadeguata e in difficoltà. Gli altri possono reagire deridendo o criticando e questo confermerà alla persona che soffre di fobia sociale la considerazione negativa di sé e delle sue capacità.
Tornando al nostro Mario, eccolo che cerca di tenere le mani rigide lungo i fianchi per non far notare il tremore e di respirare profondamente, per cercare di evitare che i compagni si accorgono che è in difficoltà. In questo modo, Mario apparirà ancora più impacciato e ciò potrebbe scatenare le risatine di qualche compagno (che sicuramente Mario noterà, essendo molto attento al giudizio degli altri).
Infine, a mantenere l’ansia sociale contribuisce anche l’evitamento delle situazioni temute. Questo tentativo di soluzione ha il beneficio immediato di ridurre l’ansia e tirare un sospiro di sollievo di mancato pericolo, ma a lungo termine è molto svantaggioso. Impedisce di affrontare le proprie paure e manda agli altri un messaggio di apparente disinteresse o risentimento. Con l’andare del tempo, gli evitamenti porteranno a limitare la vita sociale e affettiva a pochissime relazioni significative e a svalutarsi.
Lo studente Mario deciderà di non intervenire mai in classe e di evitare il più possibile le interrogazioni, per non fare altre brutte figure. E in classe tenderà sempre di più a isolarsi pensando: “Qui tutti pensano che sono un idiota e un incapace”.
Come faccio a capire se ho l’ansia sociale?
Aver fatto una brutta figura e temere di rifarla, essere nervosi prima di un colloquio di lavoro o sentirsi agitati al pensiero di parlare in pubblico è normale e non fa di te una persona che soffre di ansia sociale. Anche la timidezza non è da confondere con l’ansia sociale perché non è un disturbo ma una caratteristica del temperamento. Al contrario, la fobia sociale è un disturbo che interferisce in modo significativo con la vita della persona, compromettendone il funzionamento lavorativo, scolastico e le relazioni sociali.
Difficilmente l’ansia sociale esordisce in età adulta, ma si inizia a manifestare nell’infanzia e si consolida generalmente in adolescenza.
Per ottenere una diagnosi ci si deve rivolgere uno specialista, il quale sarà in grado di capire se soffrite di questo disturbo e di fare una diagnosi differenziale con altri disturbi che presentano sintomi in comune con l’ansia sociale.
Come si cura l’ansia sociale?
Il trattamento per l’ansia sociale suggerito dalle linee guida è quello di tipo cognitivo-comportamentale. Esiste anche la possibilità di affiancare una terapia farmacologica per ridurre i sintomi ansiosi che agisce sul sintomo ma non risolve il problema, che va affrontato in psicoterapia.
Se pensi di soffrire di ansia sociale, prova a smettere di dirti che sei timido e che questa caratteristica ti accompagna da sempre ed è immodificabile e che tutto sommato non ti sta rovinando la vita. La timidezza è una caratteristica di personalità che non limita la socializzazione, la possibilità di frequentare posti nuovi e fare esperienze. Darsi l'etichetta di "timido" ti potrebbe dare una giustificazione a non affrontare le tue paure e rimanerne intrappolato. Dirsi "sono fatto così, non cambierò mai" ti impedisce di fare un cambiamento in direzione del tuo benessere emotivo e ti preclude la possibilità di essere soddifatto della tua vita.
Considera i costi e l’impatto che l’ansia sociale ha sulla tua vita quotidiana: pensa a tutto ciò che hai evitato, stai evitando ed eviterai per non provare imbarazzo e vergogna. Ad esempio, gli inviti alle feste, le situazioni sociali, le nuove esperienze, le possibilità lavorative, le relazioni umane significative…
Ricordati che non sei la tua ansia sociale, ma che questa ti sta limitando dal vivere pienamente la tua vita. Chiedi aiuto a uno specialista per diventare protagonista della tua esistenza. Lo psicoterapeuta ti fornirà tutti gli elementi per capire e affrontare la tua ansia sociale, ricostruirà insieme a te gli eventi di vita che hanno portato alla creazione di pensieri e credenze alla base delle tue difficoltà. Nel percorso di terapia verrai accompagnato ad affrontare in modo graduale e sicuro le tue paure. Il timore del giudizio degli altri smetterà di condizionare la tua intera esistenza, e potrai essere finalmente te stesso senza il timore di essere inadeguato.
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